L’iperacidità dello stomaco (ipercloridria) deriva da una secrezione di acido gastrico superiore alla norma. In questi casi, il pH dello stomaco è sempre estremamente basso, e la secrezione di acido gastrico è elevata.
Rischi associati all’ipercloridria
L’eccessiva secrezione di acido gastrico rappresenta un rischio soprattutto se associata a disturbo da reflusso gastroesofageo o reflusso acido, cioè nel caso in cui il contenuto dello stomaco risalga nell’esofago e nella bocca. La mucosa dell’esofago, a differenza di quella dello stomaco, non è resistente agli acidi, e il contenuto eccessivamente acido che risale dallo stomaco può danneggiarla gravemente.
Sintomi dell’ipercloridria
Generalmente, l’ipercloridria causa sintomi solo se associata al reflusso acido. In questo caso, il contenuto altamente acido risale dallo stomaco all’esofago, causando pirosi (bruciore esofageo). I sintomi si manifestano spesso con l’ingestione di determinati tipi di alimenti e di notte, poiché il contenuto dello stomaco può risalire più facilmente nell’esofago in posizione sdraiata.
L’iperacidità dello stomaco fa aumentare il rischio di ulcera peptica e, se combinata con l’eventuale reflusso acido, può danneggiare la mucosa esofagea.